LA CASSAPANCA: UN MOBILE DAL SAPORE ANTICO

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LA CASSAPANCA: UN MOBILE DAL SAPORE ANTICO

E’un comodo ripostiglio per la nostra biancheria, i nostri libri, le foto, i ricordi, un sicuro piano d’appoggio per lo stereo, la televisione, la stampante, le borsette, tutto.

La cassapanca è un mobile prezioso, dai mille usi. Quale casa non ne vanta una! In salotto, in corridoio o in camera da letto, messa in bella vista o in un angolino nascosto… magari in noce antico intagliata da un falegname-scultore, o decorata e piena di colore come quelle trentine. Valorizzata da un centrino ricamato a mano e da un bel portaritratti con la foto di un bambino o di una mamma, oppure ricoperta di giornali ammucchiati disordinatamente la cassapanca è sempre un gran mobile, ricco di personalità.

Il diretto antenato della cassapanca è il cassone. Nato dalla necessità del contenere, conservare, proteggere, trasportare, dall’esigenza di tenere in ordine ingombrando il minor spazio possibile.

E il cassone per antonomasia fu quello da nozze; un mobile che apparteneva all’universo femminile pre-industriale. Veniva tramandato, con tutto quello che c’era dentro, di madre in figlia, di zia in nipote. La promessa sposa ordinava un cassone dal falegname del paese e quando lasciava la casa paterna lo portava con sé, carico della sua dote: biancheria, abiti, libri di devozione, un’immagine della Madonna, qualche gioiello.

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Nel mondo contadino, specialmente in montagna, la cassapanca era il mobile nucleo attorno al quale si costituiva la nuova famiglia. Generalmente lo si sistemava in cucina, che allora era la stanza centrale della casa, quella dove si viveva, o in camera da letto, dove era l’unico mobile oltre al letto stesso. Il cassone faceva da tavolo, da armadio, da sedia e a volte perfino da letto.

Nel mondo nobile e alto-borghese il cassone era il simbolo della propria ricchezza e potenza. Più che un mobile da utilizzare era un oggetto da mostrare, lo specchio di un universo agiato, di persone che avevano la possibilità di viaggiare, carpire idee nuove in paesi stranieri, pagare gli artigiani migliori, i più capaci.

Alcune sono vere e proprie opere d’arte, portano firme di pittori e scultori di grido – come Paolo Uccello, Giovanni da Ponte, il Benozzo, il Botticelli e altri – che hanno lasciato anche in questo modo la loro impronta nella storia. Il frontale della cassapanca per così dire “nobile” non ha nulla della semplicità “contadina”. Gli intagli e le decorazioni si ispirano al mondo classico, o comunque all’antichità.

cassapanca antica


cassapanca antica

La seconda guerra mondiale, segna il triste declino della cassapanca. Si impongono gusti nuovi, basati sull’industrializzazione, sul profitto. Specialmente nel mondo contadino, al vecchio cassone segnato dal tempo si preferiscono tavoli rivestiti in formica, armadi in truciolare, sedie in acciaio inox, più nuovi e comodi. La cassapanca fuori moda viene sbattuta in soffitta, svenduta, utilizzata come legna da ardere.

Ma con il boom economico e il benessere viene rivalutata: si recuperano, si puliscono, si restaurano o si ricomprano a prezzi salatissimi dagli antiquari. Rientrano in tutte le case dall’ingresso principale non solo come mobile contenitore, ma anche come oggetto da mostrare per arredare, valorizzare, impreziosire l’ambiente alla stregua di un quadro, una suppellettile, o una sedia intagliata.

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cassapanca dipinta
cassapanca in legnocassapanca antica in legno

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